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Con la carestia uccidevano la libertà dell’Ucraina. Non sottomessi nel 1933 – invincibili oggi!

   In questi giorni mondo ricorda la triste data, la quale è una ferita profonda per ogni ucraino – 81° anniversario dell’ Holodomor degli anni 1932-1933 in Ucraina.

Con la carestia uccidevano la nostra libertà. Non sottomessi nel 1933 – invincibili oggi!
Cari amici italiani! Rispettabile comunità ucraina in Italia!

In questi giorni il nostro popolo ricorda la triste data, la quale è una ferita profonda per ogni ucraino – 81° anniversario dell’ Holodomor degli anni 1932-1933 in Ucraina.

La morte dei milioni di ucraini all’inizio degli anni trenta del secolo scorso, ammazzati a mezzo della carestia nel tempo di pace sulla terra, la quale era conosciuta in tutto il mondo come “il granaio” d’Europa, non è stata la conseguenza di un cataclisma climatico o di un’epidemia.

Noi sappiamo con certezza, questo è stato il genocidio – lo sterminio del nostro popolo a mezzo della fame congiunto con il terribile assassinio della sua intelegentsia, clero, esponenti politici, pubblici e del mondo della cultura.

Noi abbiamo fatto tornare la verità a noi stessi e al mondo intero.
Noi abbiamo riconosciuto dal Parlamento d’Ucraina l’ Holodomor quale genocidio.
Noi abbiamo trovato delle forze collossali interne per poter accettare all’interno della nostra società questa verità crudele.

Noi abbiamo diffuso le nostre conoscenze in tutto il mondo. Siamo stati sentiti. Siamo stati capiti. Non avete alcun dubbio, siamo stati capiti da tutti. E non meno importante è che abbiamo ottenuto il sostegno.
L’ Holodomor quale atto di genocidio è stato riconosciuto dai 23 paesi del mondo: Andorra, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Ecuador, Estonia, Giorgia, Lettonia, Lituania, Messico, Paraguay, Peru, Pologna, Repubblica Slovacca, Repubblica Ceca, Spagna, USA, Ungheria, Vaticano e anche la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana.

L’ Holodomor è stato riconosciuto anche nel quadro delle Organizzazioni Internazionali, quali l’ONU, il Parlamento Europeo, l’UNESCO, l’Assemblea Parlamentare Europea, l’Assemblea Baltica.

Il suo rispetto alle vittime del genocidio in Ucraina hanno espresso la Santa Sede e il Patriarca Universale.
Siamo grati a tutti – alle personalità famose, agli Stati, ai Parlamenti e ai Governi, alle organizzazioni sociali, ai ricercatori per il sostegno eccezionale che hanno dato alla nostra nazione, al nostro paese, riconoscendo la nostra tragedia e condividendo il nostro forte dolore. Voglio particolarmente evidenziare il significativo contributo dei nostri amici italiani, i quali per primi nel mondo hanno cominciato ad informare il loro governo di questi avvenimenti terribili di quegli anni in Ucraina. Il Professor A. Graziosi ha scritto un’opera “Le lettere da Kharkvi” basata sui messaggi scritti dal Consolato Generale del Regno d’Italia a Kharkiv in merito alla politica dei vertici sovietici volti allo sterminio del popolo ucraino.

Siamo grati inoltre ai cittadini ucraini in Italia, i quali con la devozione particolare stanno lavorando sulla custodia della memoria di queste terribili pagine della storia del popolo ucraina e di tutta l’umanità.
Il nostro dovere portare sempre nei nostri cuori la memoria di questi avvenimenti terribili per non permettere di accadere le tragedie simili nel futuro.

Sono fiducioso che la memoria di questo sacrificio immenso che hanno subito i nostri antenati nei tempi dell’ Holodomor ci darà le forze e il desiderio per costruire insieme un Ucraina democratica, un paese europeo prosperoso, il che diventerà il memoriale più bello e più maestoso in onore di qulle persone che sono passati nell’al di là in quei tempi feroci a causa di una morte violenta.

Nel 1933 il popolo ucraino ha dimostrato la sua saldezza. Grazie alla fiducia nelle proprie forze, all’amore per l’Ucraina, all’aspirazione secolare per la libertà e l’indipendenza, abbiamo resistito.

Noi parliamo dell’ Holodomor perchè siamo ucraini.
Noi siamo persone libere.
Noi vogliamo una vita libera.

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