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Maurizio Carnevale: “Ucraina è un paese in continuo fermento con un grande potenziale”

Intervista con Maurizio Carnevale, Presidente della Camera di Commercio Italiana per l’Ucraina.

– Di cosa si occupa la Camera di commercio  Italiana per l’Ucraina?

– La Camera di Commercio Italiana Per l’Ucraina è un Ente di supporto per le imprese italiane che intendono sviluppare le loro azioni imprenditoriali in Ucraina e viceversa. Le imprese si possono rivolgere ai manager della Camera presso la sede del loro paese ed ottenere tutti i servizi camerali necessari.
A volte ci si limita a fornire servizi base, come l’espletamento delle formalità doganali o pratiche burocratiche di vario genere. Altre volte invece vengono richieste prestazioni professionali di tipo giuridico o amministrativo. Ma il personale dell’Ente è addestrato ad affiancare gli imprenditori anche nella fase operativa, dalla costituzione al controllo ed addirittura alla gestione delle società all’estero, piuttosto che azioni di promozione e vendita, o altro…
In questi primi 5 anni abbiamo dedicato la maggior parte del tempo a costruire una rete di relazioni forte ed importante, oltre allo studio economico e commerciale del territorio. Ora siamo finalmente pronti e strutturati e rappresentiamo un punto fermo per le imprese italiane che intendono venire ad investire nel vostro paese.
Le nostre sedi in Italia sono a Torino, Roma, Milano, Alessandria e Ferrara, presidiate da professionisti capaci e competenti. In Ucraina la sede principale è a Lviv, con rappresentanze a Ludsk, Vinnitza, Khmelnitzkyi, Kiev, Sumy e Simferopol. In Ucraina operano 27 dipendenti vostri connazionali e 3 italiani. Oltre a questi lavorano con noi 15 funzionari esterni.

– In che modo l’Ucraina può interessare gli imprenditori italiani?

– L’Ucraina, per quanto riguarda le esportazioni, è interessante sopratutto per le materie prime (carbone, cemento, urea, legno, ferro, ecc…); inoltre offre manodopera molto competente ad un costo relativamente basso, rappresentando una meta interessante per chi intende produrre all’estero; inoltre, la presenza di un ceto media abbastanza forte rende l’Ucraina anche un ottimo cliente poer chi viene nel vostro paese a commercializzare. Praticamente in Ucraina si può vendere, comperare e produrre; considerando che la popolazione supera i 50 milioni di abitanti, possiamo dire che vi sono pochi paesi interessanti come il vostro per ipotizzare investimenti.

Bisogna però rendersi conto che l’Ucraina non è un paese del terzo mondo, bensì una nazione con un livello culturale medio molto elevato, superiore anche a quello italiano. Il grande preblema è il rallentamento nella crescita economica degli ultimi 20 anni conseguentemente al crollo dell’Unione Sovietiva, ma il paese è in continuo fermento ed ha tutto il potenziale per conquistare il suo pezzo di mercato internazionale.

La cosa importante è che gli imprenditori si rendano conto che devono investire nelle proprie imprese e farle crescere; devono investire sopratutto nelle risorse umane, provvedere alla formazione professionale, destinare parte delle risrse economiche a professionisti stranieri che trasferiscano tecnologia e competenza estera nel paese.

Se gli imprenditori puntano solo su partners europei che finanzino le loro imprese e portino lavoro, resteranno sempre sudditi di un mercato più avanzato. Progredendo ed investendo in proprio riusciranno invece ad uscire dalla schiavitù del terziario ed offrire un prodotto proprio.

– Cosa l’Ucraina può offrire all’Italia?

– Delle 2370 aziende a capitale italiano registrate in Ucraina a fine 2010, solo 180 sono effettivamente attive, e sono in prevalenza piccole attività artigianali o commerciali. Vi sono però anche alcuni esempi di grandi aziende italiane che hanno creduto nel paese ed hanno riscontrato risultati importanti. La Danielli epr esempio opera da decenni in Ucraina e continua ad espandersi. La Merloni ha aperto uno stabilimento da centinaio di persone ed adesso lo ha ceduto alla Elettrolux. La Campari è la prima azienda italiana nel settore drink/vino che si insedia in Ucriana, comperando la società Odessa, la più grande azienda produttrice di vini spumanti dell’Ucraina. La Todini continua a costruire strade nell’Ovest della nazione con successo e soddisfazione. Non dimentichiamo il settore bancario, con UniCredit che ormai conta diverse centinali di sportelli in tutto il territorio, e Intesa San Paolo che segue a ruota.

Solo in questo mese abbiamo costituito 3 nuove aziende a capitale italiano che cominceranno a produrre in Ucraina entro pochi mesi.

Purtroppo le aziende italiane non sono molto avvezze all’internazionalizzazione e si muovono con molta, forse eccessiva prudenza. Ma ora di fatto le imprese italiane stanno spostando sull’Ucriana tutta quell’attenzione che sino a pochi anni fa era riservata a Polonia e Romania, e le missioni d’affari esplorative che organizziamo sono sempre di più.


– Secondo Lei, quali sono i problemi del paese
?

– Come detto in precedenza l’Ucraina è un paese di gran cultura. E’ però necessario che tutti prendano coscenza e comincino a muoversi verso il progresso, senza attendere che altri partano per primi. Praticamente oltre alla cultura scolastica è necessario elevare anche la cultura sociale. E’ vero che molti problemi possono essere imputati alla classe politica (e noi italiani ne sapiamo qualcosa), ma bisogna pensare che anche i cittadini devono fare la loro parte. In Ucraina per esempio la tassazione sul reddito di impresa e sul reddito sulle eprsone fisiche è meno della metà che in Italia, eppure l’evasione fiscale è molto forte. Questo non può aiutare la crescita del paese.

In breve, i problemi del paese sono molto legati alla mentalità, un po’ troppo individualista in ambito imprenditoriale. Ma d’altra parte bisogna considerare i pregi, come per esempio la grande operosità, la determinazione, il livello culturale…

Ma la grande differenza la faranno gli imprenditori. Se riusciranno ad evolvere e comprendere che è necessario investire nelle proprie imprese supportandone la crescita, allora il volto del paese cambierà davvero. Noi abbiamo constatato che tra le imprese esiste ancora troppo individualismo, ognuno pensa per se. Appena gli imprenditori cominceranno a condividere le loro risorse e si supporteranno vicendevolmente, allora i risultati cominceranno ad arrivare.

Vi sono poi altri problemi principalmente legati a redenze errate. Alcuni imprenditori italiani mi hanno detto che erano intimoriti dalla presenza della mafia… Ma dico, se la mafia l’abbiamo inventata noi italiani, e l’abbiamo esportata in mezzo mondo. Certo anche qui si trovano problemi di criminalità, ma decisamente infveriori a quelli che possiamo riscontrare in molte regioni italiane.

– Pensate che questo fenomeno sia il risultato di gestione del sistema sovietico?

– Certo il sistema sovietico, chiuso ed impenetrabile, non ha certo aiutato la ricerca del confronto costante con il resto del mercato. In questi ultimi 20 anni vi è stato un rallentamento imprenditoriale e commerciale che ha influito negativamente sullo sviluppo economico generale. Ma l’Ucraina è davvero un paese di grandi risorse e dalla ben nota “orange revolution” in poi ha fatto davvero passi da gigante..

Dopotutto un regresso economico ed industriale è stato registrato in tutto il pianeta. Si è parlato tanto dell’ingresso dell’Ucriana in Europa, ed è una cosa in cui la popolazione spera; ma in Italia ogni tanto si sente già scherzare (e forse non proprio per scherzo) sul fatto che saremo noi ad entrare in Ucraina se questa crisi non cesserà

A parte gli scherzi, certo che problemi ce ne sono, ma la vera ricchezza del paese sta comunque nella gran voglia di fare che vediamo in tutti, uomini e donne, giovani ed anziani. Un fermento generale che non può che essere apprezzato.

Un consiglio però lo voglio dare. Gli imprenditori e le pubbliche amministrazioni devono imparare a promuoversi di più all’estero, e sopratutto ad investire molto in pianificazione e progettazione. So che questo rappreenta un costo elevato, ma senza un buon progetto non si può construire an palazzo, al limite una piccola dacia.

E’necessario che le imprese investano in professionisti stranieri che le aiutino a dotarsi di progetti imprenditoriali veri e pririo, coi i quali si potranno presentare all’estero e trovare più facilmente finanziatori.

– A chi si deve rivolgere un imprenditore che vuole entrare sul mercato italiano?

– Può certamente rivolgersi ai manager presso i nostri uffici. La Camera di Commercio Italiana ha rappresentanze in tutto il paese. Meglio ancora contattare direttamente la sede di Lviv ed incontrare la Direzione Generale. Tutti i riferimenti possono essere trovati sul sito della Camera: www.ccipu.org

Quali sono le tue previsioni per lo sviluppo economico dell’Ucraina?

1° passo: pianificare
2° passo: produrre
3° passo promuoversi

Queste fasi sono importantissime. Non si può pensare di produrre senza aver pianificato, ed è inutile produrre se poi non ci si promuove. Se queste poche regole saranno rispettate, a nostro avviso l’Ucraina progredirà a passi da gigante. L’evoluzione dell’Ucriana non sarà come quella di Romanie e Polonia, ma più probabilmente come quella della Spagna, che in pochi anni dalla caduta della dittatura ci ha addirittura superato.

La nostra missione è quella di favorire le relazioni commerciali tra i due paesi, e con la collaborazione con i vari Enti ucraini (specialmente l’Ambasciata Ucriana in Italia, che svolge un ruolo determinante in tutto questo) socuramente i risultati non tarderanno ad arrivare.

Ucraina ed Italia possono semprare abbastanza differenti, ma per moltissimi versi sono assolutamente simili. Sono molte le affinità tra i due paesi ed i loro abitanti.

Il nostro impegno c’è, siamo anche disponibili a collaborare con le varie università per organizzare seminari di internazionaloizzazione formativi gratuiti, per aiutare i giovani ad intrapprendere e gestire il loro futuro con uno standard sempre più internazioale. Ovviamente non possiamo fare nulla da soli, ma con la collaborazione di tutti ce la faremo.

Tra pochi giorni la Camera di Commmercio Italiana Per l’Ucriana festeggerà i prim 5 anni di presenza sul territorio. Noi non lo vediamo come un punto di arrivo, ma di partenza. L’Europa non è ancora completa, e l’Ucraina rappresenta per gli europei una grande opportunità.

Marianna Soronevych

 

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