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Curia di Firenze contro raccolta dei soldi per aiutare lìesercito ucraino

   In due parrocchie di Firenze e Prato colletta per comprare visori notturni per i cecchini ucraini. Padre Voloshyn: non sono armi, ma servono per difendere i nostri soldati

Altro che American sniper, film di Clint Eastwood su un cecchino americano appunto, che furoreggia nelle sale cinematografiche. Nella Chiesa fiorentina va in scena Ukrainian sniper.

Come ha rivelato ieri la cronaca fiorentina di Repubblica, in due parrocchie di Firenze e Prato, luoghi di ritrovo dei cattolici ucraini della due città e delle loro province, si raccolgono fondi fra i fedeli per comprare delle termocamere, ossia dei visori notturni o adatti per le condizioni di scarsa visibilità. Un attrezzo da cecchini, insomma.

Un annuncio, sulla pagina Facebook della Comunità greco-cattolica ucraina di Firenze e di Prato, propone infatti ai fedeli di raccogliere 3mila euro per comprare «una buona imager (termocamera) Pulsar HD50S, per un gruppo dei soldati ucraini che adesso combattono in prima linea del fronte sul territorio di Donetsk e Lugansk».

La colletta, promossa da tali Yulia e Lesia, indica come conto corrente su cui far arrivare le elemosine un codice Iban intestato alla Chiesa rettoria dei Santi Simone e Giuda, parrocchia fiorentina della arcidiocesi del cardinal Giuseppe Betori.

Interpellato dal quotidiano fiorentino, il parroco, padre Volodymir Voloshyn, precisando di non aver avvertito la Curia di questa singolare colletta, ha chiarito che «la termocamera viene usata anche per altri scopi. Non è un’arma serve per difendere i nostri soldati dagli attacchi notturni. Il nostro è un esercito che è stato completamente distrutto. Ci mancano apparecchi costosi».

Tace, per adesso, Piazza S.Giovanni 1, sede arcivescovile nel capoluogo toscano. Verosimilmente, presto il pastore Betori dovrà fronteggiare le proteste di un’altra parte del suo gregge: gli ultrapacifisti che da sempre presidiano alcune parrocchie cittadine e certamente l’indignazione di don Alessandro Santoro, riottoso sacerdote delle Piagge, quartiere popolare a ovest della città, che celebra sempre con una stola iridata, simbolo pacifista.

Per Betori, un gatta da pelare quella dei focosi cattolici uniati, pronti a sostenere le truppe che si oppongono agli insorti filorussi. Si è spento da poco il clamore intorno ai casi di pedofilia, che portarono alla riduzione allo stato laicale di un noto prete fiorentino, e a molte polemiche intono all’ausiliare Claudio Maniago, sempre risultato estraneo, che ora ci si mettono i questuani pro-cecchini, anziché pro-missioni.

http://www.italiaoggi.it/

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