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Convegno: “Ucraina: dal genocidio sovietico all’invasione russa” a Todi

A Todi, presso la Sala del Consiglio Comunale di Todi, si svolgerà il convegno “Ucraìna: dal genocidio sovietico all’invasione russa” . L’evento è per celebrare la Giornata della Memoria dell’Holodomor e per ricordare i due anni dall’inizio degli scontri che hanno portato all’invasione di territori dell’Ucraina da parte della Russia.

 

Per iniziativa del Rotary Club Todi, dell’Ambasciata di Ucraìna presso la Santa Sede e dell’Università di Perugia e con il Patrocinio del Comune di Todi, si svolgerà sabato 5 dicembre presso la Sala del Consiglio Comunale di Todi, il convegno “Ucraìna: dal genocidio sovietico all’invasione russa” . L’evento è per celebrare la Giornata della Memoria dell’Holodomor e per ricordare i due anni dall’inizio degli scontri che hanno portato all’invasione di territori dell’Ucraina da parte della Russia.

L’ultimo sabato di novembre si celebra, infatti, in tutto il mondo la Giornata della Memoria dell’Holodomor.

Il termine ucraino “Holodomor” si potrebbe tradurre come “morte inflitta per fame”. E’ ciò che è avvenuto in URSS tra l’autunno del 1932 e la primavera del 1933 quando, in piena collettivizzazione, circa sei milioni di contadini furono condannati a morire di inedia, di fame, per non aver più nulla da mangiare. Quella carestia di proporzioni inaudite non fu dovuta ai capricci della natura, ma venne orchestrata da Stalin per punire i ribelli delle campagne che, in tutta l’URSS, si opponevano alla collettivizzazione imposta dall’alto. Numerosi furono anche i casi di cannibalismo. Tutto ciò che i contadini possedevano, infatti, – sementi, raccolto, bestiame – veniva regolarmente sequestrato dalle autorità in nome della necessità di aumentare le esportazioni ed accelerare il processo di industrializzazione.

Quasi quattro milioni di tali vittime erano ucraini. Lo sterminio, che riguardò anche le popolazioni Kazake e quelle del Caucaso del nord, si intrecciò infatti, in Ucraìna, con la persecuzione dell’intellighenzia e con la guerra al sentimento patriottico e indipendentista del popolo.
Solo con l’apertura degli archivi sovietici si è potuta ricostruire l’esatta dimensione di questo che è ormai riconosciuto da molti stati come un vero e proprio Genocidio.

Inutilmente, infatti, i consoli dei paesi esteri descrivevano, all’epoca, ai propri governi ciò che stava avvenendo. Per molti decenni la verità fu occultata in Ucraìna e, addirittura, negata ufficialmente dalla classe dirigente dell’URSS.

Nel marzo 2008 il parlamento dell’Ucraìna e 19 nazioni indipendenti, tra cui l’Italia, hanno riconosciuto le azioni del governo sovietico nell’Ucraìna dei primi anni Trenta come atti di genocidio. Una dichiarazione congiunta dell’ONU del 2003 aveva già definito la carestia come il risultato di politiche e azioni “crudeli” che provocarono la morte di milioni di persone. Il 23 ottobre 2008 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione nella quale ha riconosciuto l’Holodomor come un crimine contro l’umanità.

A questa Giornata della Memoria, si è voluta unire un’altra ricorrenza: i due anni dall’inizio della rivolta scoppiata a Kiev all’indomani dell’interruzione del cammino verso l’Europa che l’Ucraina aveva intrapreso. Rivolta denominata Euromaidan, dal nome della piazza in cui si sono svolti, per mesi, scontri sanguinari e che è all’origine dell’invasione russa sui territori ucraini della Crimea e delle regioni orientali del Donbass. E’ una guerra combattuta nel centro dell’Europa che, in due anni, ha fatto all’incirca seimila morti nella pressoché indifferenza dell’opinione pubblica mondiale e dei mezzi di comunicazione.

I due eventi non sono disgiunti uno dall’altro. Come infatti sostiene Ettore Cinnella, autore del libro “Ucraìna. Il Genocidio dimenticato.1932-1933” che verrà presentato a Todi nell’occasione, “il calvario dell’Holodomor ha creato tra Ucraìna e Russia un baratro che non si è più colmato. La tragedia, quindi, non è soltanto una fosca pagina di storia appartenente al passato e ormai dimenticata. Essendo assurta a doloroso simbolo del riscatto nazionale dell’Ucraìna, essa deve essere conosciuta anche da chi vuol capire qualcosa dei sentimenti più profondi di quel popolo. Anzichè chiedere perdono e lenire così le antiche ferite, la Russia, con l’attuale aggressione, contribuisce a riaprirle, facendole bruciare e sanguinare ancora una volta.”
L’iniziativa vedrà la partecipazione di vari storici provenienti da varie università italiane che tratteranno dell’argomento e delle sue implicazioni nella storia recente. Oltre al già citato Ettore Cinnella, dell’Università di Pisa, sarà presente Federigo Argentieri della John Cabot University, Simone Attilio Bellezza dell’Università di Trento e autore del libro “Ucraìna. Insorgere per la democrazia”, Luciano Tosi dell’Università di Perugia e Massimiliano Di Pasquale autore del libro “Ucraina. Terra di confine”. Coordinerà l’evento Emanuela Costantini dell’Università di Perugia e porterà il suo saluto Mario Tosti Preside della Facoltà di Lettere di Perugia.

 

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